L'Universita D'Annunzio e gli Impegni non rispettati a Chieti

29.12.2021

La recente approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della d'Annunzio del piano triennale dei lavori pubblici, che vede la previsione di investimenti da 53 milioni di euro tra Chieti e Pescara, è stata salutata come un fatto positivo per il territorio. Ci sono però situazioni che interessano la città dove, e non andrebbe mai dimenticato, l'università d'Annunzio ha preso il via, che continuano a creare dubbi e preoccupazioni. Partiamo dal futuro dell'ex Bucciante, per la quale la d'Annunzio ha confermato di essere impegnata a versare cinque milioni di euro per realizzare la "cittadelle della cultura" ma a patto che ci sia la piena disponibilità a versare altri milioni da parte di altri enti... Tutto questo come se quanto venne firmato solennemente il 3 novembre 2014 in Prefettura fosse da considerare carta straccia. In quella occasione infatti venne firmato un protocollo d'intesa alla presenza degli allora sottosegretario di Stato Graziano Delrio e vice Presidente del C.S.M. Giovanni Legnini a cui fece seguito il 2 aprile 2015 la firma sempre in Prefettura dell'accordo di programma raggiunto tra i vertici di Agenzia del Demanio, Regione Abruzzo-assessorato al Patrimonio e Bilancio, Rettorato della Gabriele D 'Annunzio, Comune di Chieti, Provincia di Chieti nel quale, tra l'altro l'impegno dell'ateneo era di mettere a disposizione 10 milioni, con l'arrivo sul colle di facoltà e servizi. Ora non solo le risorse sono state dimezzate, ma sono state condizionate: verranno messe a disposizione, quando tutti tireranno fuori dai loro portafogli quanto necessario... Come non leggere questa svolta come una subdola maniera di prendere tempo e allontanare ogni responsabilità a suo tempo assunta?

Ma non è finita qui: c'è la questione del Palazzo dei Veneziani dove dovrebbe trasferirsi l'ateneo in Linea, come promesso il giorno del taglio del nastro per salutare l'acquisizione dello storico edificio ( pagato quasi due milioni di euro) risalente a fine ottobre 2019. Ad oggi non se ne parla nemmeno più, malgrado la targa affissa sulla facciata. Anzi davanti ad un cronista il neo rettore dell'ateneo professor Di Plinio si è fatto sfuggire una battuta: trasferirsi a Chieti? Semmai a Pescara... Sia chiaro a questo punto che non si tratta assolutamente di questioni di campanile, ma di semplice rispetto di parole e impegni presi con la città. Il Rettore Caputi dovrebbe sentire l'immediato dovere non solo di chiarire le sue intenzioni, ma anche di dare seguito all'impegno preciso assunto nel momento del ricordato taglio del nastro.

Il Rettore dell'Università di Chieti Sergio Caputi
Il Rettore dell'Università di Chieti Sergio Caputi
Il Palazzo dei Veneziani a Chieti Centro nella parte alta della città
Il Palazzo dei Veneziani a Chieti Centro nella parte alta della città
Giornale Online a
cura di Mauro Valentini
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